Fragilità
“La tua fragilità è anche la tua forza”
Pina Bausch
È sempre difficile parlare o mostrare la nostra fragilità. Saperci fragili ci fa sentire insicure, vulnerabili.
Probabilmente, ci giudichiamo, per la nostra fragilità. Spesso abbiamo pudore, o paura, a mostrarla.
Quando ci sentiamo fragili?
Ci sentiamo fragili quando nella nostra vita si verifica un evento traumatico, come un lutto, una separazione, la perdita del lavoro, ma anche un momento di difficoltà dovuto a un obiettivo non raggiunto, un momento di sfiducia. O ancora quando facciamo fatica ad accettare alcune parti di noi. Ci sentiamo a disagio a mostrare quelli che percepiamo come i nostri “difetti”, le nostre “debolezze” o quelle emozioni a cui diamo una connotazione negativa (paura, tristezza, rabbia …).
Tendiamo ad evitare le nostre fragilità. Le nascondiamo a noi stesse e agli occhi degli altri. Spesso non ne parliamo e ci mostriamo perfette, finendo col vivere un’ideale di noi stesse che non raggiungeremo mai e che rischia di diventare un’armatura pesante che limita il nostro vivere autenticamente.
Cosa significa fragilità?
Quando pensiamo alla parola fragilità ci riferiamo a qualcosa che si può rompere con facilità, ad una persona delicata, debole, gracile, facile a cadere nelle tentazioni.
Dal lat. fragĭlis, deriva da frangĕre. Frangere, in senso figurato, rappresenta la capacità di rompere una resistenza o un proposito.
L’origine, ancora una volta, ci aiuta a cambiare prospettiva sul significato che diamo alla parola. Se pensiamo al frangere, vengono subito in mente le olive al frantoio che devono essere spezzate per poter tirare fuori l’olio.
Adesso, la fragilità ci appare come quella capacità di percepire sì il limite delle nostre insicurezze, ma anche come la capacità di oltrepassare questo confine, per andare incontro al nuovo e dare vita a qualcosa di prezioso. Se vissuta in modo consapevole può diventare una risorsa. Ci offre una chiave di accesso a parti di noi che non abbiamo ancora sperimentato.
Come accettare e valorizzare la tua fragilità
Non giudicarti: riuscire a vederci come siamo, senza giudicarci o criticarci, ci permette di sviluppare un’autostima sana e flessibile. Essere consapevole di chi e come sei autenticamente, ti consente di decidere cosa vuoi o puoi cambiare.
Valorizza le tue imperfezioni: accogliere, accettare, integrare le parti di noi che non ci piacciono, ci rende più forti e più sicure di noi stesse.
Prova a pensare alle tue imperfezioni come a qualcosa che ti rende originale e che ti consente di tirare fuori qualcosa che può nutrire la tua vita e renderla unica. Come ti fa sentire?
Usa un dialogo interiore positivo: quando ci vediamo fragili, ci etichettiamo come inutili o incapaci. Utilizzare parole sminuenti e disconfermanti va ad alimentare il circolo vizioso dell’insicurezza e della sfiducia in noi stesse.
Fai attenzione alle parole che rivolgi a te stessa. Parlati con parole gentili: è un potente ed efficace rinforzo positivo per la tua autostima.
Conosci i tuoi limiti: dare un nome ai nostri limiti ci aiuta a prendere consapevolezza delle nostre credenze limitanti ma anche delle nostre capacità.
La conoscenza e l’accettazione può guidarti verso il cambiamento e permetterti di trasformare il limite in ostacolo superabile o in apertura al nuovo.
Sii flessibile: tutto è mutevole, anche tu. La fragilità può trasformarsi in risorsa perché ci permette di accogliere nuove sfide, nuove prospettive … ci aiuta a rimanere nel flusso della vita e della sua mutevolezza, di accettare l’errore, l’imprevisto, il limite.
Apriti: auto-rivelarci permette di condividere le nostre fragilità e di trovare aiuto, sostegno e conforto negli altri.
Mostrare e parlare della tua fragilità può aiutare gli altri ad aprirsi, a sentirsi meno soli nella loro fragilità. Crea anche quel sentimento di empatia e solidarietà che Vittorino Andreoli definisce “Solidarietà della fragilità”. Insieme possiamo accettare e accogliere le reciproche paure e trovare soluzioni creative.
Non auto-commiserarti: quando ci fissiamo solo a vedere la parte fragile di noi, a dare la nostra totale attenzione solo alla parte ombra rispetto alla luce che possediamo, nascondiamo una parte della verità.
La verità è che sei fatta di una moltitudine di colori, non fermarti a guardare solo quelli che non ti piacciono. Insieme creano il tutto armonico che ti contraddistingue.
E infine, ancora le parole di Vittorino Andreoli (L’uomo di vetro. La forza della fragilità, 2008): “La fragilità è all’origine della bellezza di perdonare, di poter dire «anch’io ho sbagliato e sono stato perdonato»: permette di scoprire la delicatezza di un sorriso invece che il ghigno del sospetto. Significa stare con persone che ti ringraziano per una gentilezza e che tu ringrazi per esser stati pazienti e comprensive con te: piccole gratificazioni che danno la voglia di gratificare.”
Photo by Annie Spratt on Unsplash
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